Come nasce l’odio

L’incontro in Auditorium con Stefano Pasta: un altro importante tassello nel quadro del progetto Stereotipando

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“Il genocidio è solo la punta della piramide dell’odio”, sostiene il dott. Stefano Pasta, giornalista e ricercatore al Centro di Ricerca sull’Educazione ai media dell’Informazione e alla Tecnologia dell’Università Cattolica di Milano ed autore del libro: Razzismi 2.0. Analisi socio-educativa dell'odio online, (2018) che lo scorso 6 Dicembre ha incontrato gli alunni delle classi 3D e 4D nell’Auditorium del Marconi. 

 

L’incontro si inserisce nel fitto ed interessantissimo programma di incontri ed attività laboratoriali promosso dall’Associazione Impegno Donna nell’ambito del progetto Stereotipando (referente di istituto prof.ssa Marina D’Errico) cui il nostro Liceo partecipa assieme all’IPSIA Pacinotti (scuola polo) ed all’ITIIS De Rogatis- Fioritto di Sannicandro Garganico, programma che proseguirà ancora il prossimo 13 Dicembre con il laboratorio con La Prof.ssa Cagnolati. 

Il ricercatore, che ha dialogato con gli studenti sui temi, purtroppo molto attuali, del linguaggio dell’odio (hate speech), sempre più diffuso in rete, ha sottolineato molti aspetti storici e sociologici vicini alla realtà esperienziale dei giovani: da fenomeni come l’“anestesia emozionale” tipica dei social media -che non permette di attivare i “neuroni specchio” capaci di farci provare empatia nei confronti dell’altro- al cyberbullismo; dalle leggi “razziali” italiane del ’38 ai vili attacchi subiti dalla senatrice Liliana Segre; dalle teorie razziste di fine Ottocento fino ai cori contro i calciatori di colore negli stadi. Infine -a proposito delle fake news e della difficoltà sempre maggiori, soprattutto da parte dei giovani, di orientarsi nel web tra verità e menzogna, tra notizia o propaganda ideologica-  ha sottolineato come il criterio di selezione delle notizie sulla base dei like e delle condivisioni tramite i social media, vada spesso a rafforzare pregiudizi e stereotipi di tipo razziale o di genere.

A ravvivare l’incontro, come già nelle precedenti attività svolte sempre nell’ambito del Progetto, hanno contribuito i Social Clown che con le loro divertenti ma intelligentissime rielaborazioni dei temi proposti, hanno contribuito a veicolare in modo ancora più incisivo le tematiche affrontate con gli studenti.